Autore: Gianni Mura – Dalle pagine del Venerdì di Repubblica …
“I fratelli Pinna hanno seguito la prima. In Sardegna e nel resto d’Italia il loro nome è abbinato all’oliva Bosana.
Avevano cominciato entrambi i nonni, Leonardo e Giovanni Maria, negli anni Quaranta. Poi, fino al 1997, papà Sebastiano. Dal 1997, papà Sebastiano. Dal 1997 in qua sono i tre figli a occuparsi dell’attività, via via ingrandita. Dall’oliveto al frantoio, poi alla coltivazione e invasettamento di carciofi, asparagi, olive, favette, pomodori, biete, poi il tonno di Carloforte. Parallelamente, il vino, ma venduto sfuso, ma imbottigliato fino al 2016. Continua a esserlo il Cannonau, mentre il Vermentino ha trovato nome ed etichetta. Il nome, Agale, gioca con quelli dei fratelli: Antonella, Gavino, Leonardo. Non hanno ancora una cantina, l’imbottigliamento è opera di un amico, a Ittiri. Siamo su un altipiano roccioso che “sente” il mae. Il vino ha colore chiarissimo e profumi esuberanti di ginestra, macchia mediterranea e frutti estivi. Al salto bella personalità e lunga persistenza. Ad Adro (Brescia) da Dispensa pani e vini, a Sassari all’enoteca Vignocchi.”