di Davide Polini – Il Gastronauta
Nelle tenute di Prato Comunale e di Ochila, dagli anni ’40 a oggi l’azienda agricola sarda Fratelli Pinna coltiva, nella logica di sistema integrato, ulivi dalla bassa resa e dall’ottima qualità e campi da cui ricava pregiato olio extravergine d’oliva e gustose conserve. La tenuta di Prato Comunale è alle porte di Sassari: trenta ettari di terreno con ulivi secolari della varietà Bosana che hanno dato origine a un olio delicato e morbido, fortemente identitario.
La seconda tenuta si trova a Ittiri ed è costituita da campi di carciofi, asparagi, vigne e pascoli, condotti per anni con metodi tradizionali da Sebastiano Pinna, il padre degli attuali titolari. Dal 1997 questa piccola realtà familiare è nelle mani dei suoi tre figli: Gavino, Antonella e Leonardo che, con la stessa passione del padre e con i consigli di Maria Caterina, decidono di puntare all’eccellenza in anni difficili in cui l’olio veniva considerato come un comune grasso alimentare.
Non intimoriti, i tre fratelli vanno avanti per la loro strada, facendo dell’impronta territoriale e del rispetto per l’ambiente la priorità dell’azienda. Gli uliveti sono gestiti secondo criteri di agricoltura biologica, l’energia utilizzata è ricavata da pannelli solari, non esistono scarti e, nell’ottica del riciclo, persino i noccioli diventano combustibili.
Attraverso l’osservazione di tecniche agronomiche ecosostenibili, nel 1999 viene realizzato il biglietto da visita dell’azienda: l’olio Antichi Uliveti del Prato. Una grande soddisfazione per i fratelli che hanno visto la sfida di trasformare in un prodotto quegli alberi così grandi che da piccoli erano stati il loro rifugio. Così i luoghi di giochi infantili, che per anni avevano assistito ai sacrifici dei loro familiari, finalmente diventavano parte della vita quotidiana dei tre Pinna.
Nel 2004 acquistano un frantoio sperimentale e, con lo scopo di cogliere l’essenza di queste olive straordinarie, realizzando il denocciolato di Bosana. Il 2005 è l’anno dell’olio blend, la Maccia d’Agliastru e della produzione di conserve ottenute dalle verdure coltivate a Ochila e conservate nell’olio denocciolato di Bosana.
Tante le referenze tra cui le favette, i pomodorini, i funghi antunna e, ultimo arrivato, il tonno rosso di Carloforte.